Munizioni

Le palle

Nell’ultimo secolo, molte case produttrici di munizioni, hanno sviluppato una miriade di palle o ogive da accontentare qualsiasi tipo di cacciatore o tiratore, in tutte le sue svariate esigenze.

Ma come orientarsi in questo mondo dove ogni anno, o forse  meno, continuano a nascere nuove tipologie di palle?

Bè inanzitutto è giusto schematizzare le principali tipologie in base alla loro struttura e deformazione.


Palla monolitica in piombo nudo

Questa è una ogiva per basse velocità, veniva utilizzata principalmente in pistole, avancarica e vecchie cartucce a polvere nera.

Questa palla oggi è inadatta per le munizioni moderne, perché non è capace di sopportare le alte velocità, e  a causa delle alte pressioni sviluppate all’interno della canna si sbriciolerebbe.


Palla a mantello completo

Questa palla è nata alla fine dell’800 come la polvere senza fumo, ed è caratterizzata da un nucleo di piombo totalmente rivestito da un “mantello” o “camicia”.

Il mantello è sufficientemente resistente a proteggere il nucleo in piombo durante il moto prima di uscire dalla canna.

Ma allo stesso tempo non deve essere troppo resistente per danneggiare le rigature interne della canna.

Il materiale usato di norma per la camiciatura è il rame, di color rossastro, ma a volte può essere legato al nichel presentando così una colorazione grigio-argento.

Questa palla a mantello completo è chiamata comunemente FMJ o in tedesco VM.

I principali utilizzatori sono i soldati, che l’adoperano sui campi di battaglia, ma la si può usare, dove la legge lo consente, nei tiri a segno o in caccie particolari.

La FMJ è considerata a massa costante, perché non subisce nessun tipo di deformazione o frammentazione sul bersaglio.

Trovano largo utilizzo nei grossi calibri utilizzati nelle caccie africane, per abbattere grandi animali come elefanti, rinoceronti ecc.. Dove la necessità di questa palla è quella di perforare ossa, tendini, muscoli e organi senza riscontrare nessuna difficoltà.

Da notare lo spesso mantello che ricopre in maniera uniforme tutto il nucleo in piombo. Immagine di armiestrumenti.com

Palle con mantello parziale

 

  • Palla SP (in tedesco TM)

La palla SP è la primissima per uso venatorio, sviluppata dopo la FMJ per contrastare il suo principale difetto.

La palla a mantello completo, per il fatto che non si deforma, non riesce a sviluppare sufficienete potere d’arresto sul selvatico.

Nonostante riesca  a trapassare l’animale, non riesce a provocargli una produzione di cavità sufficiente da immortalare il selvatico sul posto.

Quest’ultimo prima di morire può compiere svariate distanze, rendendo così impossibile il recupero da parte dell’uomo e difficile anche quello con l’ausilio del cane da sangue.

Anche se tante volte il cane fallisce nell’impresa.

 

Le palle con il mantello parziale si deformano più facilmente all’impatto.

L’ogiva petalizzandosi causa una produzione di cavità maggiore rispetto alla FMJ.

In base alla velocità d’impatto e alle dimensioni dei frammenti la ferita può presentarsi più o meno grave.

Data la sua frammentazione veloce all’impatto, ha risultati eccellenti sulla volpe, che ne causa grandi ferite ma non profonde.

Questo la rende inadatta per i grandi artiodattili come un cervo adulto, dato che le scheggie del nucleo e del mantello verrebbero arrestate dalle ossa, riducendo così la loro efficacia.

Quindi in poche parole la palla SP è indicata per:

  • animali fino al camoscio-muflone anche con calibri veloci
  • per selvatici più grossi solo con medie velocità, per non incorrere così a ferite superficiali

Queste ogive hanno il pregio del basso costo, dato che sono prodotte con facilità e sono dotate pure di una buona precisione, dato che sono costituite da un unico materiale uniforme.

L’unico difetto è che durante il caricamento/scaricamento dell’arma, o nel serbatoio durante lo sparo per effetto de rinculo, la punta si possa danneggiare.

Per evitare tutto ciò, esistono ogive con punta in piombo poco sporgenti e serbatoi che trattengono le spalle del bossolo, evitando così inconvenienti danneggiamenti alla palla.

Da notare come in questa palla la punta sia poco sporgente e protetta dal mantello. Immagine di armurerie-francaise.com

  • Palla HP (a punta forata) 

Sono un derivato delle SP, le quali differiscono per il fatto che il piombo è completamente coperto dal mantello, tranne che in un piccolo foro assiale sulla punta.

Questa palla garantisce un’alta precisione ed è molto usata dai tiratori di “bench rest” e per la caccia ai “varmint”.

Trova efficacia nei piccoli calibri come il 220 swift, il 22-250 ecc..,

Le alte velocità di questi calibri, provocano sui piccoli predatori danni sia per conto dell’onda di pressione che dai frammenti.

Gli stessi produttori sconsigliano le palle HP per la caccia agli ungulati, perché ne provocherebbero solo lesioni ampie e superficiali.

Immagine di midsouthshooterssupply.com

  • Palle con punta riportata

Sono una variante dell’ogiva HP, differisce da quest’ultima perché è munita di una punta infilata nel foro assiale.

Questa differenza ne migliora il coefficiente balistico.

Anche queste come le HP sono note per la caccia ai “varmint”.

Immagine di westwalesmodels.co.uk

  • Palle a deformazione controllata

La soluzione di queste palle, a disparità delle FMJ e di quelle a frammentazione con cavità superficiale, si ha nel mantello.

Quest’ultimo viene costruito in modo tale da tener l’espansione della palla sotto controllo, ottenendo così:

  1.  una massa residua del 50%, che gli permette un’ulteriore penetrazione
  2.  un’ espansione limitata (circa 1,5 volte il diametro di base dell’ogiva) per garantire la penetrazione.

 

Queste deformazioni controllate si possono ottenere con varie soluzioni tecniche:

 

⊕Palle a mantello saldato e/o a spessore variabile

La deformazione controllata del mantello all’impatto, in questo caso avviene per la resistenza meccanica:

  1. del nucleo in piombo saldato al mantello
  2. dello spessore crescente del mantello dalla punta verso la coda dell’ogiva.
Immagine di palmettostatearmory.com

 

⊕Palle a doppio nucleo

La caratteristica di questa palla è quella di avere il nucleo in piombo diviso in 2 parti.

Il nucleo anteriore ha il compito di espandersi al momento dell’impatto, mentre il nucleo posteriore “spinge”, garantendo così la penetrazione.

Immagine di empty-cases.com

 

⊕Palle monolitiche

Sono palle costituite da un unico pezzo in lega di rame.

I buoni fattori che hanno portato il successo di queste ogive sono:

  • buona precisione, data la semplice produzione
  • efficacia sul selvatico, questo perché la palla non si frammenta e produce una cavità da arrestare quasi sicuramente l’animale sul posto.

La petalizzazione dell’ogiva, si può sviluppare grazie alla presenza di 2 intagli longitudinali o per un inserto in materiale sintetico.

Da notare la graduale petalizzazione della palla grazie alla presenza degli intagli longitudinali.
Immagine di haslerbullets.com

 

Queste palle inoltre presentano 2 principali svantaggi:

  1. Formano depositi metallici nell’anima della canna, dove per rimuoverli, prima o poi, bisognerà utilizzare prodotti chimici specifici
  2. La palla avendo una lunghezza maggiore di quelle classiche, della stessa massa e calibro, presenta una densità minore del metallo usato. Questo ne causa sulle lunghe distanze una minore stabilità.

 

⊕Palle monolitiche “composte”

Queste palle a differenza delle precedenti, per migliorare la loro stabilità sulle lunghe distanze, sono state elaborate in palle “composte”.

Simili alle monolitiche ma con un nucleo pesante all’interno (solitamente in piombo).

Immagine di lapua.com

 

 

 

 

 

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