Selvatici

L’orso

L’orso bruno (Ursus arctos) è un mammifero terrestre presente in Italia.

È una delle specie più grandi e iconiche d’Europa e un importante indicatore della salute degli ecosistemi forestali.

 

Sistematica:

 

ORSO

DOMINIOEukaryota
REGNOAnimalia
PHYLUMChordata
CLASSEMammalia
ORDINECarnivora
INFRAORDINEArctoidea
FAMIGLIAUrsidae

L’orso si suddivide in 8 specie principali:

  • Orso bruno
  • Orso bianco o polare
  • Orso nero
  • Orso malese
  • Orso dal collare
  • Orso dagli occhiali
  • Panda Gigante
  • Orso labiato

Nel nostro paese ci sono soltanto 2 sottospecie: l’orso bruno europeo e l’orso marsicano.


Descrizione e distinzione dei sessi

L’orso è un mammifero plantigrado, che poggia cioè l’intera pianta del piede al suolo, di dimensioni generalmente grandi e robuste.

Le dimensioni degli orsi variano a seconda della specie, del sesso e dell’età.

In generale, gli orsi bruni sono i più grandi, seguiti dagli orsi polari e dagli orsi neri, mentre gli orsi più piccoli sono i panda giganti.

Gli orsi bruni hanno una lunghezza testa-corpo compresa tra 1,4 e 2,8 metri e un’altezza al garrese compresa tra 0,9 e 1,6 metri.

Gli orsi bruni più grandi sono gli orsi Kodiak, che possono raggiungere una lunghezza di 3 metri e pesare fino a 780 chilogrammi.

Il suo corpo è possente, con un capo largo e massiccio, orecchie corte e arrotondate, occhi piccoli, un dorso tozzo e una coda corta appena visibile.

Le zampe, forti e muscolose, sono armate di cinque artigli non retrattili, utili per arrampicarsi, scavare e difendersi.

Il mantello dell’orso, folto e ispido, varia in colore a seconda della specie: bruno, nero, bianco o addirittura giallastro.

La pelliccia svolge un ruolo fondamentale nella termoregolazione, proteggendo l’orso dal freddo e dalle intemperie.

Gli orsi, sia maschi che femmine, possono essere animali di grandi dimensioni e imponenti.

Tuttavia, ci sono alcune differenze fisiche che possono aiutarti a distinguere il sesso di un orso.

In generale, i maschi sono più grandi delle femmine.

Questo è particolarmente evidente nelle specie di orsi più grandi, come l’orso bruno e l’orso polare.

I maschi di queste specie possono essere il doppio delle dimensioni delle femmine.

Anche il peso è un buon indicatore del sesso.

I maschi sono generalmente più pesanti delle femmine, anche se questa differenza può essere meno evidente nelle specie di orsi più piccole.

È importante notare che non è sempre facile distinguere il sesso di un orso.

Alcune delle differenze sopra menzionate possono essere sottili e possono variare a seconda della specie di orso.

In alcuni casi, potrebbe essere necessario un esame più approfondito da parte di un esperto.


Habitat

Gli orsi si trovano in una varietà di habitat in tutto il mondo, tra cui foreste pluviali tropicali di pianura, foreste sia di conifere che di latifoglie, praterie, steppe, pascoli montani, montagne, ghiaioni alpini, tundra artica e, nel caso dell’orso polare, banchi di ghiaccio.

L’habitat specifico di un orso dipenderà dalla specie di orso, nonché dal clima e dalla disponibilità di cibo e acqua .

Gli orsi possono scavare le loro tane sui pendii o utilizzare caverne, tronchi cavi e fitta vegetazione per trovare rifugio.

Non importa dove vivono, tutti gli orsi hanno bisogno di grandi aree di territorio in cui vagare.

Gli orsi sono animali molto attivi e possono percorrere lunghe distanze alla ricerca di cibo e acqua.

Hanno anche bisogno di ampie aree di territorio per riprodursi e allevare i loro piccoli.

In Europa (escludendo la Russia) attualmente si contano circa 13000 esemplari di orso bruno, di cui 200 nel nostro paese.


Riproduzione

L’orso presenta un ciclo riproduttivo complesso e affascinante, intrinsecamente legato al suo ambiente e alle sue strategie di sopravvivenza.

La stagione degli amori di questo animale si sviluppa nei mesi di Maggio e Giugno, dove il maschio, guidato dall’istinto e dall’olfatto, compie lunghi tragitti per cercare una compagna.

L’orso maschio può visitare continuamente una femmina per un periodo di diversi giorni o settimane per testare il suo stato riproduttivo

Durante questo periodo, i maschi cercano di impedire ad altri rivali di interagire con la loro partner.

La gestazione dell’orsa può variare dai 6 ai 9 mesi, questa variabile dipende da specie a specie.

Le nascite avvengono prevalentemente tra Gennaio e Febbraio.

La femmina riesce a mettere alla luce fino a un massimo di 4 cuccioli (in media 2), che per i primi 2-3 mesi resteranno nella tana nutrendosi del latte materno, ricco di grassi e nutrienti.

La tana dell’orsa non è altro che un rifugio sicuro e accogliente, spesso una grotta o una cavità scavata nel terreno, dove la femmina partorirà e accudirà i suoi piccoli.

Progressivamente, imparano a camminare, esplorare l’ambiente circostante e ad assaggiare cibi solidi.

I cuccioli di orso rimangono con la madre per 15-17 mesi, un periodo cruciale per apprendere le abilità necessarie per sopravvivere in natura.

In alcune specie, i giovani possono diventare indipendenti intorno alla primavera successiva, cioè fino a quando la madre può accoppiarsi di nuovo.

la maturità sessuale arriva tra i 3 e i 5 anni e la femmina si riproduce in media ogni 2-3 anni.

Questo basso tasso riproduttivo è compensato dall’alta probabilità di sopravvivenza dei piccoli grazie alle cure materne.


Ibernazione

L’ibernazione degli orsi è un fenomeno affascinante che permette loro di sopravvivere ai rigidi inverni e alla scarsità di cibo.

Durante l’ibernazione, la temperatura corporea dell’orso scende drasticamente, fino a raggiungere i 30°C, quasi la metà della temperatura normale.

Il battito cardiaco rallenta considerevolmente, da 50 a 10 battiti al minuto, e il metabolismo si riduce drasticamente.

L’orso non beve, non mangia e non evacua, eppure sopravvive grazie alle riserve di grasso accumulate prima dell’inverno.

Le femmine partoriscono durante il periodo di ibernazione e si svegliano al momento del parto.


Alimentazione

L’orso è un animale onnivoro opportunista, il che significa che la sua dieta varia in base alla stagione e alla disponibilità di cibo nel suo ambiente.

In generale, la sua alimentazione si compone di:

Componenti vegetali:

  • Frutta: bacche, ciliegie, fragole, lamponi, faggiole (il frutto del faggio), e altro ancora.
  • Germogli, bulbi, tuberi e radici: di diverse piante erbacee e forestali.
  • Piante erbacee: soprattutto in primavera e in autunno.
  • Miele: una fonte di zuccheri molto gradita agli orsi.

Componenti animali:

  • Invertebrati: formiche, termiti, larve, e altri.
  • Piccoli vertebrati: roditori, rane, rettili, e uccelli.
  • Carcasse di animali: soprattutto in primavera, quando le carcasse degli animali morti durante l’inverno sono ancora disponibili.
  • Pesce: in alcune zone, gli orsi possono pescare salmoni o altri pesci.

Dieta stagionale:

  • Primavera: l’orso si nutre principalmente di carcasse, germogli e piante erbacee.
  • Estate: la dieta si arricchisce di frutta, bacche e insetti.
  • Autunno: l’orso si concentra sull’accumulo di calorie per l’ibernazione, mangiando grandi quantità di faggiole e altri frutti secchi.
  • Inverno: l’orso va in letargo e non si nutre.

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