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La caccia al cinghiale

La caccia al cinghiale ha origini molto antiche.

I primi reperti archeologici di questa attività praticata dall’uomo risalgono al periodo Mesolitico.

Il cacciatore cacciava questo poderoso selvatico grazie all’uso di coltelli, lance e successivamente con arco e frecce.

Al giorno d’oggi la caccia al cinghiale è largamente praticata e diffusa in Italia e anche a livello internazionale.

Solo in alcune culture come quelle americane, asiatiche e africane viene sviluppata come fonte di nutrimento.

Mentre in tutti i paesi industrializzati viene svolta solo per hobby o per passione.

Oltre a questo, la caccia al cinghiale permette di tenere sotto controllo su questa specie nociva, permettendo così di preservare l’ecosistema e lo sviluppo delle colture agricole.

Branco di cinghiali alla ricerca di cibo.
Immagine di www.andriaviva.it

Il cinghiale

Il cinghiale è un mammifero artiodattilo della famiglia dei suidi.

Questo selvatico può arrivare a misurare fino a 180 cm di lunghezza con un peso che può toccare anche i 200 kg.

Nonostante questo, in base al luogo di appartenenza di questo ungulato, possiamo notare diverse variazioni di peso e lunghezza.

Questo per il fatto che nel corso degli anni si è riprodotto con i maiali domestici o alloctoni.

L’animale si presenta con una pelle spessa atta a sviluppare un pannicolo adiposo sotto il derma (cotena), con un pelo di giarra costituito da setole e con nessun tipo di appendice osseo frontale (corna o palchi).

Presenta una coda pendula che può arrivare fino a 40 cm ed interamente ricoperta di setole.

Inoltre ha una corporatura robusta, zampe corte e con la lunghezza della testa oltre un terzo di quella complessiva del corpo.

Lo stomaco, a differenza degli altri bovidi e cervidi, è costituito da un unico stomaco (per questo è considerato un monogastrico).

La caratteristica principale del cinghiale sono i canini.

Si tratta di denti a crescita continua presenti in entrambi i sessi, ma che solo negli esemplari maschi si sviluppano maggiormente fino a fuoriuscire dalla bocca.

Sono noti per il temperamento aggressivo: qualora presi alla sprovvista o messi alle strette, , attaccano senza pensarci due volte, combattendo strenuamente e risultando molto pericolosi.

Cinghiale maschio adulto.
Immagine di www.ekuonews.it.

I metodi di caccia al cinghiale

Principalmente la caccia al cinghiale si suddivide in 2 grandi categorie:

  • caccia collettiva, costituita dalla presenza di un gran numero di partecipanti, e
  • caccia individuale, effettuata da un solo cacciatore o da un numero non superiore a 3.

 

La caccia al cinghiale collettiva è quella più antica, e attualmente si pratica tramite la girata, la battuta e la braccata.

 

La girata

La caccia al cinghiale in girata è effettuata da un unico conduttore con un unico cane e al massimo con 12 cacciatori alle poste, oltre al conduttore.

E’ suddivisa in 2 fasi.

La prima consiste nel reperire la traccia degli animali passati durante la notte, percorrerla e scovare le rimesse diurne (luoghi dove il cinghiale riposa di giorno).

La seconda fase si sviluppa nel forzare i cinghiale a uscire dalle rimesse diurne verso le poste, attraverso i trottoi individuati precedentemente.

Per far si che tutto funzioni nel modo giusto, è necessario il lavoro di un buon conduttore e del suo ausiliare.

La battuta

La caccia al cinghiale in battuta è costituita da un fronte di soli battitori disarmati e senza l’ausilio di cani, che forzano i cinghiali in direzione delle poste.

Le fasi in cui si sviluppa sono praticamente uguali alla girata.

 

La braccata

La caccia al cinghiale in braccata è formata da un gran numero di cani e da un numero più o meno consistente di bracchieri, che forzano i cinghiali dalle rimesse verso la direzione delle poste.

Le fasi di svolgimento della braccata sono identiche alle cacce collettive precedentemente elencate.

Cacciatori in posta in attesa dell’inizio della braccata.
Immagine di www.cacciamagazine.it.

 

 

La caccia al cinghiale individuale si pratica alla cerca o all’aspetto.

Entrambe consentono di rispettare il principio fondamentale della caccia di selezione, la scelta preventiva del capo da abbattere.

 

La caccia all’aspetto

Il cacciatore effettua il prelievo del cinghiale da una postazione fissa (altana o punto sparo) utilizzando una carabina dotata di cannocchiale.

Altana per la caccia all’aspetto del cinghiale.
Immagine di www.cacciaedintorni.it

La caccia alla cerca

Il cacciatore, con o senza l’ausilio del cane, và alla ricerca nei luoghi di pastura dei  cinghiali che abitudinariamente si insidiano.

Cacciatore che effettua la caccia al cinghiale alla cerca.
Da notare l’indumento ad alta visibilità.
Immagine di www.cacciapassione.com

Le armi e le munizioni

Per la caccia al cinghiale si possono utilizzare sia le armi ad anima rigata, che le armi ad anima liscia.

L’arma oltre che alle mire metalliche, può essere impostata col punto rosso (red dot) o cannocchiale (anche da battuta).

Per quelle ad anima liscia sono consentite solo munizioni a palla asciutta del calibro 12 o 20.

Queste armi posso essere sia basculanti (come i sovrapposti e le doppiette) che fisse (come i semi-automatici).

Invece per le armi ad anima rigata abbiamo svariati modelli come: i bolt-action, gli express, a blocco cadente, a leva e semi-automatiche.

Il calibro di quest’ultime consigliabile è dal 7 mm in su.

In base a che tipo di caccia al cinghiale si voglia effettuare, la scelta dell’arma ricadrà su quella più appropriata.

Non c’è da scordarsi che la provincia può regolamentare il tipo di arma da utilizzare e il calibro minimo da sfruttare in base alle proprie esigenze.

Sabatti Europa DL con munizioni Blaser CDC in calibro 9,3 x 74R.
Immagine di www.cacciapassione.com.

 

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